EUGENIO BOMBONI non è più con noi.
Ci lascia una persona unica: lo sport e il ciclismo sono stati i suoi motivi di vita.
Si è sempre speso per un ciclismo mai disgiunto dalla società civile e per una democrazia che fosse a volte anche scomoda, però mai di facciata.
Per mezzo secolo ha dato impulso al Gran Premio della Liberazione elevandolo a evento di inarrivabile valore simbolico. Lo ha portato con passione e impegno agli altissimi livelli di oggi riuscendo a imporre l’incondizionato rispetto per la corsa anche ai più ostinati. E’ stato il primo a intuire le potenzialità del ciclismo femminile con il suo Giro Donne e anche il Giro delle Regioni è stato da lui ideato quale espressione massima dell’integrazione tra i territori.
Nessuno potrà mai dimenticare il suo tono burbero, il suo (da buon toscano) genuino “caratteraccio”, la sua cultura enciclopedica, la capacità di descrivere con parole appropriate e misurate non soltanto l’attività di organizzatore bensì ogni situazione affrontata con l’animo privo di condizionamenti di giornalista scrupoloso.
Il funerale è stato celebrato a Roma alle 15 nella Chiesa di Santa Maria della Consolazione al quartiere Tor de’ Cenci, via Aldo Della Rocca.
EUGENIO BOMBONI (Firenze, 27 gennaio 1930 – Roma, 19 luglio 2015)
Con il giornalismo nel sangue, aveva cominciato già nei primi Anni cinquanta una collaborazione con la redazione toscana de "L'Unità". Fu apprezzato subito e tutta la sua carriera giornalistica si è svolta all’interno di quel giornale. Nel 1960, chiamato a lavorare a Roma, la svolta: conobbe Franco Di Stefano, Guido Costa ed Elio Rimedio: personaggi importanti del grande ciclismo di quei tempi. E, sempre con il fuoro sacro del giornalismo dentro, accettò volentieri di porre la propria competenza sportiva per organizzare corse ciclistiche, attività che lo portò negli Anni novanta anche alla presidenza Associazione Internazionale Organizzatori. Tra le principali corse organizzate, ricordiamo in primis il Gran Premio della Liberazione, tradizionale gara del 25 aprile disputata a Roma negli anni più recenti nel circuito delle Terme di Caracalla e riservata oggi alla categoria Under 23; il Giro delle Regioni, gara a tappe per squadre nazionali di sua creazione, ideata nel 1976, e la Coppa delle Nazioni, una cronometro a squadre Under-23 ed Elite. E’ stato promotore e organizzatore del Giro Donne; è stato il fondatore ed era presidente onorario del Velo Club Primavera Ciclistica. Tra i riconoscimenti nazionali, da non dimenticare la stella d'argento del CONI.